Rieducazione con elastici

Nella rieducazione funzionale di gruppi cinetici muscolari o di articolazioni di atleti che abbiano subito un trauma, specie se la terapia che ne è seguita sia stata comprensiva di immobilizzazione per lungo termine (riposo atletico o apparecchio gessato) o addirittura di intervento chirurgico ortopedico, il terapista deve tener conto di due caratteristiche fondamentali: la conoscenza del gesto atletico per la messa a punto dei conseguenti esercizi di rieducazione/ricondizionamento e la modulazione del carico da somministrare.
Questa caratteristiche possano essere rispettate con tecniche rieducative combinate concentriche ed eccentriche basate sull'uso di elastici.

La metodica di lavoro prevede l'uso di apparati elastici, in particolare vengono usati elastici di materiale polimerico piatto o tubolare.
Questi attrezzi sono di facile reperibilità, possono essere usati anche in ambienti non necessariamente specialistici, ma, soprattutto, rispondono alle esigenze sopra descritte. 
Infatti, con la chinesiterapia attiva tradizionale, che prevede l'uso di applicazioni di carico naturali, il terapista non può rendersi conto del carico che applica, se non basandosi sul grado di mobilità dell'articolazione o sulla soglia del dolore; inoltre, le comuni macchine per pesistica in commercio permettono una escursione articolare limitata a movimenti non cumulabili, tipo flesso-estensione, ma non ad esempio flesso-estensione con rotazione interna finale (cosa possibile, al contrario, con l'elastico).

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